Ripensare
Il nostro Liceo ha avviato un progetto su memoria e cittadinanza intitolato "Dal Cottini a Cottini: una staffetta partigiana", un progetto aperto che nasce dalla collaborazione di studenti, docenti ed ex allievi con la famiglia Cottini, con il comune di Chiusa San Michele e con le sezioni ANPI Giaveno-Valsangone e Chiusa San Michele. Sono previsti incontri e lezioni con testimoni e studiosi sulla vita di Renato Cottini e, più in generale, sulla storia della democrazia, visite ed esperienze su luoghi della memoria come Auschwitz, le Carceri Nuove, il Museo della Resistenza, un "giorno da partigiano" in val Sangone, rielaborazioni in chiave artistica e documentaria, non tralasciando approfondimenti critici sui binomi Arte-Resistenza e Artista-comunità.
Renato Cottini
Troppo breve la vita di Renato Cottini (nato a Torino nel 1921), sensibile, talentuoso scultore e martire della Resistenza.
Sergente di fanteria, allievo ufficiale e dal 1° aprile 1944 partigiano della VI Divisione G.L., egli fu catturato a Rivarolo e fucilato con tre compagni il 26 maggio 1944 al Colle Braida, presso Valgioie di Giaveno, all'età di 23 anni.
2016 - Quarantennale
QUARANTENNALE dell’intitolazione del Liceo Artistico RENATO COTTINI e della nascita del corso serale
Mercoledì 13 aprile2016
Aula Magna del Liceo Artistico Statale Renato Cottini, via Castelgomberto 20, Torino
testimonianze:
- “Eppur bisogna cantare”, cortometraggio su Renato Cottini
- canti partigiani delle Primule rosse
Partecipano:
Gaspara Pajetta, la famiglia Cottini, i Dirigenti scolastici, docenti e studenti del Liceo, l’A.N.P.I. “Sezione Leo Lanfranco”, Comune di Chiusa San Michele, Deina, IstoReTo.
2013 - Treno della memoria
Un gruppo della classe III G con le professoresse Alemanno e Alunni ha aderito al "Treno della Memoria - 2013" che ha portato una grande delegazione di studenti piemontesi a Cracovia e nei campi di Auschwitz I e Auschwitz - Birkenau.
Dopo l'assemblea del 20 dicembre presso la "Fabbrica delle E", con gli organizzatori di "Terra del Fuoco"e i testimoni (Ferruccio Maruffi , Palmiro Gonzato), gli incontri di formazione sono continuati presso le varie scuole con cui il Cottini è associato (Liceo classico "Cavour" e Istituto I.S."Ferrari").
Dopo l'incontro al Cottini dell'8 gennaio , il 24 gennaio gli studenti si sono ritrovati con Carlo Greppi (ricercatore) e Edoardo Siviglia (educatore) al Ferrari e il 13 febbraio il gruppo si è riunito al Cavour - succursale. Alcuni studenti hanno potuto assistere, inoltre, all'intervista concerto con Esther Béjarano, la "ragazza con la fisarmonica", ormai ottuagenaria, ma più che mai determinata a cantare la libertà e a far conoscere la Storia e la sua storia di reduce da Auschwitz.
2013 - Il Liceo Cottini a 70 anni dalla Liberazione
"IL LICEO COTTINI A 70 ANNI DALLA LIBERAZIONE"
A compimento del progetto "Dal Cottini a Cottini: una staffetta partigiana" e in occasione del 70° anniversario della guerra di Liberazione, il Liceo Artistico "Renato Cottini" di Torino ha organizzato la presentazione del filmato "Oltre il fuoco", dedicato alla figura dello scultore partigiano Renato Cottini fucilato dai nazifascisti con altri dieci giovani il 26 maggio del 1944, presso la curva della Buonaria di colle Braida.
Per l'occasione è stata scoperta la targa commemorativa dedicata a Renato Cottini e intitolata l'Aula Magna al primo Preside del Liceo, Luigi Viano "Bellandy", comandante della VI Divisione alpina di Giustizia e Libertà.
L'incontro si è svolto presso l'Aula Magna del nostro Istituto, mercoledì 4 dicembre 2013.
2005 - Intitolazione trentennale
22 DICEMBRE 2005 FESTA DEL TRENTENNALE dell'Intitolazione del Liceo Artistico a Renato COTTINI
Il 22 dicembre, nella sede di via Castelgomberto 20, è stato celebrato il Trentennale dell'Intitolazione del nostro Liceo a Renato Cottini e inaugurata la collocazione nell'atrio del busto realizzato dal giovane scultore torinese poco prima della morte, donato alla scuola dal critico Piergiorgio Dragone.
Per l'occasione si sono ritrovati molti docenti, ex docenti, allievi, ex allievi del Liceo e loro familiari, ma anche numerosi rappresentanti delle istituzioni culturali e politiche (Guido Curto, direttore dell'Accademia Albertina, Guido Vaglio del Museo Diffuso della Resistenza, Alberto Cavaglion dell'Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza, gli ex Presidi del Liceo Luigi Esposito e Giuseppe Bertero, il pittore Francesco Casorati e il consigliere regionale Vincenzo Chieppa).
Ospite d'eccezione CHIARETTA BURATTI, ritratta fanciulla nel busto donato, tuttora slanciata, elegante ed austera. Le sue parole intense e toccanti hanno rievocato l'impressione esercitata su di lei dal giovane Cottini, bello e forse un po'altero; questa la prima immagine che dello scultore poco più che ventenne le apparve sullo scalone dell'Accademia di Belle Arti, quando, allieva del liceo classico, ancora non immaginava che le sarebbe poi stato richiesto di posare per lui. La signora Buratti ha poi richiamato alla memoria le peripezie che portarono in salvo la scultura rimossa dai locali bombardati dell'Accademia fino a quando finì nelle mani di Angelo Dragone padre di Piergiorgio.
Troppo breve la vita di Renato Cottini (nato a Torino nel 1921), sensibile, talentuoso scultore e martire della Resistenza. Sergente di fanteria, allievo ufficiale e dal 1° aprile 1944 partigiano della VI Divisione G.L., egli fu catturato a Rivarolo e fucilato con tre compagni il 26 maggio 1944 al Colle Braida, presso Valgioie di Giaveno, all'età di 23 anni.
Alla testimonianza di C. Buratti ha fatto seguito quella non meno preziosa di GIORGINA LEVI ARIAN, ex consigliere comunale ed ex parlamentare, testimone e intellettuale ancor oggi militante, a 95 anni compiuti, portati con fierezza ed energia. Il suo intervento ha preso spunto dalla tragica morte del giovane artista, per ricordare quanto, più che mai oggi, in un mondo disorientato e smemorato in cui fatalmente stanno scomparendo i testimoni delle tragiche guerre del Novecento, sia importante trasmettere ai giovani la testimonianza di una fede civile, quella nei valori della democrazia e della pace, maturati proprio dal sangue di giovani come Renato Cottini. Significativo e graditissimo è giunto il suo dono alla Biblioteca del Liceo del sempre attuale volume "Lettere di condannati a morte della Resistenza europea" da cui, con voce ferma e chiara, Giorgina Levi ha voluto leggere le struggenti ultime parole di un muratore 18enne del senese e di un adolescente polacco, Chaim, di 14 anni: "Miei cari genitori, se il cielo fosse carta e tutti i mari del mondo inchiostro, non potrei descrivervi le mie sofferenze". Una lettura molto educativa che ripropone agli studenti di oggi l'esempio di tanti uomini e donne comuni dalle cui sofferenze è stata resa possibile la libertà di cui godiamo. Il pittore GIGI CHESSA, ex docente del Liceo e allievo di Giorgina Levi ha ricordato il suo magistero fondamentale nel formarlo civilmente e politicamente e le mille resistenze che lei, ebrea in esilio in Bolivia, impossibilitata, con grande sofferenza, a unirsi ai partigiani italiani, fece e continua a fare in nome della libertà.
Significative anche le testimonianze di PIERGIORGIO DRAGONE che ereditò dal padre la scultura donata al Liceo "Cottini", di ANTONIO CARENA, ex docente del Liceo, ancora innamorato del mondo della scuola e di una vita "a colori" e, infine, del Preside "storico" del Liceo, LUIGI ESPOSITO. Nel suo intervento egli ha illustrato le circostanze che portarono alla scelta del nome di Renato Cottini e ricordato con quanta caparbietà difese tale scelta (culturale e politica nello stesso tempo), che infrangeva la prassi consolidata di intitolare i licei artistici a famosi artisti italiani del passato.
Il Preside, Prof. GIANPAOLO AGHEMO, dopo aver presentato i vari ospiti, ha lasciato la parola al Prof. CLAUDIO GUSMANO, ideatore e curatore dell' "Intervento Musicale per Violino e Pianoforte", che ha sintetizzato le ragioni della scelta dei brani illustrando il passaggio dalla ricchezza di colori e freschezza di linguaggio di Händel e Haydn (Allegro della "Sonata III" e "Serenata"), al Massenet più lirico e introspettivo ("Méditation"). Dopo aver presentato i due interpreti, ELENA GALLAFRIO (violinista, diplomata a Torino con Silvio Bresso, vincitrice di importanti premi tra cui il Primo Premio al Concorso Nazionale "Città di Vittorio Veneto" nel 1989) e SIMONE ZOJA (pianista, diplomato a Torino con Maria Clara Monetti, premiato con numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2003, la Borsa di Studio "Giovanni Berrino" come miglior diploma delle sessioni d'esame), ha dato quindi spazio alla musica.
Sulle note commosse e commoventi di Massenet si è così concluso quel pomeriggio di festa, in un clima di condivisione, passione e continuità che caratterizza l'identità del Cottini.