Il Gruppo Teatrolaboratorio con lo spettacolo I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello, al Festival Nazionale del Teatro "Elisabetta Turroni" 10 Edizione presso il Teatro BONCI, Comune di Cesena (EMILIA ROMAGNA) nel novembre 2007 ed ha ricevuto il PRIMO PREMIO con questa motivazione:
Nello spettacolo coesistono più linguaggi,ciascuno dei quali ben strutturato e adeguatamente sviluppato, per un risultato finale di ottimo livello. Con questo premio s'intende riconoscere la crescita costante e progressiva, nel corso degli anni, del laboraotrio scolastico del Liceo Artistico "R. COTTINI" che ha aggiunto alla sua naturale vocazione "artistica" un approfondimento delle altre metodiche più pretamente "teatrali"
Ha ricevuto un secondo PREMIO per la MESSA IN SCENA con questa motivazione:
Nella messa in scena di un testo incompiuto che costituisce un difficile banco di prova per Compagnie professionali, il Laboratorio del Liceo Artistico conferma la capacità di sviluppare diversi linguaggi dello spettacolo (l'interpretazione del testo, la coreografia, il mimo, la recitazione, il ruolo di musica) raggiungendo raaggiungendo un risultato finale di ragguardevole compiutezza.
FOGLIO DI SALA:
Alla “Scalogna”, antica villa abbandonata ai piedi di una montagna, vivono in piccola comunità persone stravaganti sotto la guida del “mago” Cotrone.
Non hanno denaro né potere, hanno abbandonato la società ma sono allegri e sereni perché ognuno può essere ciò che davvero è, e addirittura può realizzare ciò che immagina o sogna di essere. I confini tra realtà e fantasia si sono fatti labili e qui tutto ha sapore di gioco, accadono e si fanno accadere prodigi e magie e a tutti sembra del tutto normale.
Arriva un giorno per sbaglio la “Compagnia della Contessa”, che da anni si ostina a voler recitare la “Favola del figlio cambiato”. Ma la commedia, opera di un poeta suicida per amore della stessa Contessa, ha incontrato solo il rifiuto del pubblico e ha precipitato la Compagnia in disgrazia e miseria.
I due gruppi si studiano e si confrontano. Cotrone invita i teatranti a fermarsi alla villa, a rinunciare al teatro e alla sua finzione per entrare in un mondo in cui si vivono le cose anziché rappresentarle.
La Contessa Ilse Paulsen, che non conosce compromesso, non accetta. Per lei il Teatro ha senso soltanto se esprime la parte più alta e nobile dell’uomo. Perciò la sua missione è recitare, e piuttosto che niente andrà a recitare per i Giganti che abitano sulla montagna, anche se rozzi, ignoranti, violenti, in cerca di evasione magari ovvia e volgare piuttosto che di “virtute e conoscenza”, per dirla con Dante.