giulia

Giovedì, 06 Dicembre 2018 09:42

Ars Captiva 2017

Il giorno giovedì 26 ottobre alle ore 18:00 all'Housing Giulia in Via Cigna 14/L Torino  inaugurazione Ars captiva 2017 
Il Liceo Cottini  era presente  con i lavori degli studenti

Il Dirigente Scolastico
Arch. Antonio Balestra

http://www.lastampa.it/2017/10/24/torinosette/eventi/ars-captiva-delocazioni-ad-housing-giulia-zLoqqmIEFnJLw0ltH1qo7M/pagina.html

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Venerdì, 19 Ottobre 2018 18:37

Alternanza e... Legalità

Nell'ambito dell'accordo di rete tra il nostro Liceo e la Scuola "Cottolengo" per l'attivazione e la gestione di progetti comuni e per l'individuazione di attività per la valorizzazione e la promozione della legalità e della cittadinanza attiva i nostri studenti delle classi terze e quarte sono stati ospitati dal Rettore Don Andrea nel teatro di via San Cottolengo.
Gli studenti hanno avuto l'opportunità di ascoltare le parole del Procuratore della Repubblica di Torino Armando Spataro e del Comandante Provinciale dell'arma dei carabinieri, Colonnello Emanuele De Santis.

Il Colonnello si è soffermato sulle strategie per la lotta e per la prevenzione della tossicodipendenza.
Il Magistrato Spataro ha toccato con grande sensibilità le fasi della sua vita e del suo impegno al servizio dello Stato: dalla lotta al terrorismo negli anni di piombo, alla lotta alla mafia. Ha narrato della sua amicizia con Giovanni Falcone e dell'eroismo che caratterizza chiunque crede fermamente nel proprio lavoro.

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Sabato 19 maggio dalle ore 10.00 al Centro Civico della Circoscrizione 5 di Via Stradella 192, è stata inaugurata la mostra fotografica dal titolo "La fabbrica della Street Art" a conclusione del progetto di Alternanza Scuola/Lavoro della classe 3M del Liceo Cottini a cura della prof.ssa Angelica Polverini. 

Gli studenti della 3M si sono occupati di ogni aspetto organizzativo dell'evento, che si arricchisce di un dibattito su Street Art e cultura urbana alla presenza della Consigliera Barbara Azzara' con delega alla Pubblica istruzione e politiche giovanili della Città metropolitana di Torino, del Presidente della Circoscrizione 5 Dott. Marco Novello,  della Dott.ssa Martina Monachino della commissione cultura della Circoscrizione 5 e del responsabile del Centro di Documentazione storica Dott. Roberto Orlandini.
Ospiti: il Prof. Edoardo di Mauro Presidente del Museo di Arte Urbana di Torino, il Presidente dell'Associazione Monkey's Bernardo Scursatone, il writer Rebor, il dj Fabio Bonanno di Vida Network e la restauratrice Federica Bellini.
Si ringraziano per il sostegno al progetto: la Circoscrizione 5, i docenti del Consiglio della classe 3M e il Liceo artistico Cottini, il Circolo didattico Michele Coppino, l'Associazione Scuola e Futuro, l'Associazione culturale Moving Mirror, lo shop Aqva e l'Associazione Commercianti di Via Chiesa nella persona del Presidente Giovanni Scolaro.
La mostra resterà aperta nella sala esposizioni del Centro Civico di Via Stradella 192 fino al 30 maggio 2018, dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 18.

Lunedì, 24 Settembre 2018 18:04

Fondazione Sandretto Incontro con Liam Gillick

15 febbraio, ore 18.30

Il 2 novembre 2017, gli studenti della IIID del nostro Liceo  hanno avuto l’occasione di incontrare Liam Gillick, artista e curatore della mostra Come una Falena alla Fiamma, e di intervistarlo. Nascere e crescere in una periferia, lasciare una carriera da avvocato per frequentare il Goldsmiths College a Londra, la prima opera realizzata, l’importanza dei progetti lasciati a metà: Liam Gillick si è raccontato con sincerità e umorismo agli studenti, e ha accolto con generosità le loro domande e i loro pensieri sul suo lavoro.
Easy Pieces mette insieme l’incontro con l’artista e le professionalità dell’arte contemporanea, la sperimentazione sonora e la produzione di video che raccontano le opere, tutto questo utilizzando la lingua inglese.
Gli studenti della IIID hanno raccontato al pubblico la loro esperienza giovedì 15 febbraio alle ore 18.30 nell’auditorium della Fondazione. A seguire, la visita alla mostra Come una Falena alla Fiamma.
Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Regione Piemonte.

Sono intervenuti:
Patrizia Sandretto: Presidentessa della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e Turismo, Regione Piemonte
Marco Chiriotti, Dirigente Settore Cultura, Regione Piemonte
Antonio Balestra, Dirigente Scolastico, Liceo Artistico Cottini
Barbara Floris e Isabella Icardi, Insegnanti, Liceo Artistico Cottini
Gli studenti della classe IIID del liceo Artistico Cottini
Elena Maria Olivero/Stranifiori, Educatrice e video-maker
Fabio Battistetti, Educatore e sound artist
Un ringraziamento speciale a Liam Gillick, per la sua generosità e per il tempo passato con gli studenti.

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / 011-3797631
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
via Modane 16 – 10141 Torino

Easy Pieces Cottini 15 feb 2018

Lunedì, 24 Settembre 2018 15:17

Incontro con Salvatore Borsellino

Sabato 24 febbraio 2018, dalle ore 10 alle ore 12, Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia,

Salvatore Borsellino, fratello minore del magistrato vittima di mafia, è stato ospite del Liceo Artistico "Renato Cottini" di Torino, sabato 24 febbraio, per un convegno in aula magna dalle 10 alle 12 ed ha incontrato alcune classi quarte e quinte presso l’aula magna dell’istituto.

L’incontro, riservato a docenti e studenti, è stato fortemente voluto dal dirigente scolastico Antonio Balestra e dal professor Franco Plataroti.
Fa parte di un percorso formativo che i ragazzi  hanno seguito sul tema della legalità e della lotta alla mafia, iniziato con la proiezione del film “La Trattativa” di Sabina Guzzanti.
Ha introdotto l’incontro la consigliera delegata all’istruzione della Città Metropolitana di Torino e la presidente della commissione legalità del Comune di Torino.

L'incontro è stato inserito all'intero degli “E-venti di Giustizia” promossi dalle Agende Rosse di Torino – gruppo “Paolo Borsellino”.
Il nome del movimento fa riferimento all'agenda di Paolo Borsellino, sparita dopo la strage di via D'Amelio. Conteneva appunti personali, supposizioni e dichiarazioni raccolte da diversi collaboratori di giustizia.
L'agenda rossa è stata quindi scelta come simbolo del Movimento per rappresentare la richiesta di giustizia affinché sia fatta piena luce sulla strage di via D’Amelio e sui nomi di mandanti ed esecutori.
L’iniziativa, organizzata con la partecipazione del movimento delle Agende Rosse di Torino, prosegue quel percorso di educazione alla legalità che, nel corso del precedente anno scolastico, ha visto il liceo ospitare la mostra su Falcone e Borsellino e la presentazione del libro “Stato di abbandono” di Giuseppe Costanza, ex autista del magistrato morto nella strage di Capaci.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Arch. Antonio Balestra

Dialoghi  tra  Arte/Artistico  e  Architettura: dal  disegno  alla  fotografia  al  video
Quindici nostri studenti sono stati coinvolti in un workshop con altrettanti studenti del Politecnico di Torino - dipartimento DAD 
I nostri studenti sono stati coordinati dal prof. Davide Anzalone.

ll programma intende stimolare contemporaneamente la capacità di osservazione critica di un luogo o di un edificio e la creatività grafico-espressiva, fotografica e virtuale, quali elementi fondamentali per trasmettere e raccontarne aspetti peculiari dell'architettura e dell'ambiente.  Questi aspetti possono essere il risultato di analisi che partono dalla storia per svilupparsi nell'interpretazione di ciò che si osserva, attraverso linguaggi espressivi che spaziano dal disegno a mano libera alla fotografia, sino alla realizzazione video che ne uniscano in modo creativo i diversi risultati.  Questi linguaggi sono fondamentali per chi si occupa in particolare di architettura e per chi si esprime artisticamente attraverso il disegno, la pittura, etc. ...  

Questo workshop ha ambito dunque a far dialogare studenti del Liceo artistico Cottini di Torino e studenti del Corso di Laurea triennale in Architettura del Politecnico di Torino affinché possano reciprocamente stimolare e arricchire le proprie capacità analitico-espressive attraverso la ricerca (creativa) di un linguaggio comune, completato dal confronto e dalla complementarietà tra specifici modi di guardare e raccontare l’architettura.
Il workshop  ha inteso dunque far lavorare insieme, a piccoli gruppi, studenti provenienti da queste due diverse realtà,  partendo  dalla   realizzazione  di  disegni   e  fotografie  che  descrivano  sinteticamente  gli  aspetti
individuati  nella  fase critico-analitica,  che sono stati  raccolti  e  rielaborati  in  un video  comune.   L’intento di usare diversi modi espressivi è stato quello di capirne le potenzialità, evidenziate sicuramente dall’inevitabile confronto tra soggetti con formazioni, conoscenze   e specificità diverse.  L'oggetto di studio è stato il castello del Valentino.

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Lunedì, 24 Settembre 2018 14:49

Conferenze genitori

Anno scolastico 2019/20

Incontro con la prof.ssa Fabiani dedicato ai genitori delle classi PRIME - 23 OTTOBRE 2019 ore 18:00- AULA MAGNA

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Lunedì, 24 Settembre 2018 14:42

PuliAMO il territorio

regolamento

Nell'ambito del progetto di riqualificazione del giardino Nuova Delhi che coinvolge la 4D e AxTO, lunedì 14 maggio 2018 alle ore 10:00 la classe è stata impegnata nella pulizia del giardino. Oltre al personale della Circoscrizione 2 (compresa la Presidente dott.ssa Bernardini) e il referente del Comune di Torino, hanno partecipato anche alcuni detenuti (opportunamente selezioniati) per dare maggior valore educativo e civico all’iniziativa.
Il materiale è stato fornito dal personale Amiat (che ha affiancato e guidato gli studenti).
Puliamo il Territorio NuovaDelhi
Venerdì, 17 Agosto 2018 09:25

Eneide

Il Gruppo Teatrolaboratorio con lo spettacolo TANTAE MOLIS ERAT ROMANAM CONDERE GENTEM, al Festival Nazionale del Teatro "Elisabetta Turroni" 14 Edizione presso il Teatro BONCI, Comune di Cesena (EMILIA ROMAGNA) nel novembre 2011 ed ha ricevuto il PREMIO PER IL CENTOCINQUANTENARIO con questa motivazione:
"Molto originale è l'idea di celebrare il 150° anniversario dell'unità d'Italia scegliendo l'eneide come opera fondante del concetto stesso di nazione italiana: l'allestimento è stato realizzato utilizzando il punto di forza messo in luce nel lungo e importante percorso teatrale degli istituti scolastici promotori, cioè la felice sinergia interdisciplinare tra docenti e linguaggi tatrali diversi (danza, musica, recitazione, testo). Particolarment felice è il modo con il quale è rappresentata la guerra, con figurazioni e coreografie, capaci di comunicare un'efficace astrazione"

Locandina

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FOGLIO DI SALA

Per i suoi centocinquant’anni anche noi si voleva cantare l’Italia. Non per osannare o denigrare ma per capire quel periodo che l’ha creata e di cui tanto poco tutti sappiamo realmente.
Ma nel lavoro di documentazione, difficile e doloroso per le tante contraddizioni e ombre di allora e di oggi, si è fatta via via più chiara l’impossibilità di raccontare il Risorgimento senza rischi di partigianeria o insufficienza. Eppure, quanto più ci si addentrava nel groviglio di quel periodo infuocato e terribile, tanto più si percepiva che nonostante tutto, nonostante errori, atrocità, ingenuità e cinismo, qualche cosa doveva pur esserci stato di più forte e grande, quasi sotterraneo filo conduttore.
Noi crediamo di averlo individuato, (tanto più sorprendente pensando all’oggi), in quel paio almeno di generezioni di intellettuali, politici, artisti ma anche nobili, militari, borghesi e “popolo” che per decenni hanno pensato, discusso, progettato Stati e società migliori, impegnandovi intelligenza, denaro e ogni energia, correndo rischi estremi, sopportando repressioni feroci, perdendovi, a migliaia, la vita. Un costo altissimo, un compito immane. La fondazione di una società civile.

E dunque di loro si è voluto parlare. Così, per trovare radici profonde e un linguaggio al di sopra delle contingenze, siamo risaliti indietro, ancora più indietro nelle cose d’Italia e ci siamo ritrovati nel mito di fondazione, nell’Eneide di Virgilio. Perché se è vero che il poeta celebra, nella prima lingua unitaria d’Italia, la grandezza di Roma conquistatrice, ancora più vero è che canta l’immane costo dei singoli e dei popoli, la strenua fedeltà a un progetto, la grandezza di chi sa posporre al proprio mandato interessi ed affetti personali e quindi le virtù civili e tutto il sacrificio e il dolore che la storia riserva ai fondatori di civiltà.
Di questo, nell’antichità come nel Risorgimento, crediamo che l’Italia in tanti dei suoi figli possa andare orgogliosa.

A loro è dedicato il nostro spettacolo.

Nell’Eneide abbiamo inseguito situazioni e sentimenti che presentassero, al di sopra della forma epica e mitica, analogie con il clima risorgimentale.

  1. Il poeta annuncia l’argomento: il destino di Enea in fuga da Troia in fiamme per giungere, dopo infinite navigazioni, sventure e guerre, in Italia dove i suoi discendenti fonderanno Roma.
  2. Durante la fuga e il viaggio Enea incontra il fantasma della moglie Creùsa, l’oracolo di Apollo e infine i Penati (sorta di divinità della famiglia e della patria) che, tutti, gli profetizzano

l’Italia come Patria e Terra Promessa.

  1. Giunone, da sempre ostile ai Troiani, vedendoli navigare, chiede aiuto al dio dei vènti Eolo perché li disperda e li faccia naufragare.
  2. Venere, madre di Enea, chiede aiuto a Giove che la rassicura sul destino del figlio.
  3. Nettuno dio del mare, offeso che qualcuno intervenga nel suo regno, scaccia i venti.

Gli Dèi nemici o alleati: forze (politiche) più grandi interferiscono nell’agire degli uomini.

  1. Dopo navigazioni, avventure e naufragi, i Troiani approdano a Cartagine e vengono accolti dalla Regina Didone.

Accoglienza del profugo straniero.

  1. Didone ed Enea si innamorano ma Mercurio incita Enea a ripartire nonostante l’amore.

La fedeltà alla missione e la forza del destino sovrastano anche l’amore.

  1. Enea dispone i preparativi per la partenza suscitando l’ira e la disperazione di Didone che si uccide.
  2. In rotta verso l’Italia il nocchiero Palinuro, ingannato dal dio del sonno, cade in mare e muore.

Giovani vite perse inseguendo la meta.

  1. Sbarcato in Italia, Enea va a consultare la Sibilla cumana che conferma i vaticini ma predice anche terribili guerre.
  2. Giunone manda la Furia Aletto a suscitare guerra fra i troiani e loro alleati contro gli altri popoli italiani.
  3. Il poeta invoca le Muse per poter cantare la terribilità della guerra.
  4. La guerra: tanti popoli vicini di casa ora uno contro l’altro.

Miscuglio etnico dell’Italia e doloroso percorso verso l’unità.

  1. Sulla musica di Pergolesi si ricompongono i morti, andando a creare gruppi ispirati alle “Pietà” di grandi artisti italiani.

Quante vite stroncate, quanto dolore, quanta pietà. Quanta grandezza nella poesia, nell’arte, nella musica che le hanno sapute esprimere.

 

Venerdì, 17 Agosto 2018 08:12

La Guerra

Il Gruppo Teatrolaboratorio con lo spettacolo LA GUERRA - anno 2005

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FOGLIO DI SALA

Si è in guerra, non importa dove e quando. C’è una fortezza assediata difesa da un Generale. Florida, figlia di quel generale, è rimasta fuori dalla fortezza e, pur legata al padre, è innamorata di un giovane ufficiale nemico che incontra in casa del Commissario, dove si vendono merci alla truppa, si tiene un banco di gioco d’azzardo, si corteggiano le belle donne e si discorre d’amore e di guerra.
I soldati, se sono al campo, smaniano di combattere, assaltare, squartare, saccheggiare e mostrare eroismo e coraggio. Quando non sono al campo, ingannano il tempo al gioco d’azzardo e al gioco amoroso, che sarà galante con le dame per bene, aggressivo e volgare con le popolane.
Gli ufficialetti in carriera aspirano e alla gloria e all’amore e dovranno pertanto patire le pene del cuore e le sfide della battaglia. Impazienti di combattere, tra una galanteria e un brindisi sono sempre pronti a sfidarsi a duello per i più futili motivi. Anche se innamorati, riescono ad esser tali solo in presenza dell’amata e quando non si parli di guerra. Al richiamo del tamburo, lasciano tutto e si trasformano, in preda a un’esaltazione permanente da invasati.

I Generali poi sono l’incarnazione stessa dell’esercito, della guerra, dei suoi falsi valori. Tronfi, tutti d’un pezzo, possono talvolta aprire il cuore soltanto a nobili sentimenti paterni.
L’unico indenne da questi comportamenti è il Commissario, l’uomo che ha scelto di trarre profitto dalla guerra e con lucida determinazione e senza scrupoli si dedica ad arricchirsi spillando denaro ai soldati.
Il profittatore cinico sembra l’unico conoscitore degli uomini e della loro natura. Stereotipato, irrigidito, incapace di provare affetti, abituato com’è a tradurre ogni cosa in conto economico.

Infine le donne. La giovane innamorata, virtuosa, obbediente, divisa tra i suoi due affetti (il padre Generale e l’amoroso nemico) e lamentosamente succube dell’inconciliabilità di essi.
L’altra, figlia del profittatore, molto più smaliziata dalla vita a contatto con la truppa e con gli affari del padre, sa tener testa agli uomini e al destino, e ritagliarsi piccoli spazi di vita senza perdere la coscienza della precarietà del tutto.
Un gradino più giù nella scala sociale, la contadina e la mercantessa, esposte ad essere trastullo dei potenti e della soldataglia, giocano d’astuzia per ricavare comunque da ogni situazione un qualche tornaconto.

Ma forse è la guerra che esalta ed esaspera i caratteri e i comportamenti: i buoni diventano più buoni, gli eroi più intrepidi, i cinici più avidi, i soldati più ansiosi di esibire la loro soldatanza.
La Guerra di Goldoni, commedia buffa com’egli stesso la definisce, non è più commedia dell’arte e non ancora commedia moderna. I personaggi, pur non portando la maschera e soffrendo drammi di coscienza, sono sbozzati dall’autore in maniera sommaria. Allora, anziché voler contrastare o compensare questi aspetti, abbiamo preferito sottolinearli e accentuarli, nell’allestimento e nella recitazione. Così, quando si tratta di guerra i militari si trasformano in burattini: l’obbedienza passiva, la ripetizione meccanica di gesti e rituali, il parlare per slogan stereotipati sono diventati il loro abito e il loro linguaggio.
E quando invece si parla d’altro, nel tono leggero e frivolo da salotto settecentesco, la guerra, anche se non si vede, è sempre là fuori e a tratti irrompe o si insinua nella vita normale mostrando il suo vero volto di pura violenza.

Quando verrà, la pace spazzerà via tutto e farà tabula rasa dei legami precari, dei piccoli drammi vissuti dai personaggi.
E lascerà tutti con l’incertezza sulla fragile credibilità di ogni pace.

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Contatti

Liceo Artistico Statale Renato Cottini 

Via Castelgomberto, 20, 10136 Torino
Tel. 011 3241252 - 011 3241320
mail (segreteria): Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
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